La Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) è l'approccio psicoterapeutico che vanta la maggiore conferma scientifica nel panorama nazionale e internazionale; per tale motivo è oggi adottata nella pratica clinica da buona parte degli psicoterapeuti in Europa e nel mondo. E' adatta inoltre al trattamento individuale, di coppia e di gruppo, sia con adulti che con bambini e adolescenti.
Si tratta di una terapia strutturata (segue passi ben definiti, benché non in maniera rigida, per assicurarne la massima efficacia), direttiva (il terapeuta fornisce informazioni alla persona sulla sua problematica), di breve durata (cambiamenti significativi sono attesi entro i primi sei mesi) e orientata al presente (è volta a risolvere i problemi attuali, anche se l’origine può risalire all’infanzia).
La riduzione e l’eliminazione del sintomo si ottiene attraverso la modificazione dei pensieri, emozioni e comportamenti disadattivi, apportando così miglioramenti duraturi nel tempo. Si parte cioè dal modo di pensare attuale e dai comportamenti della persona per poi risalire ai fattori scatenanti e ai modelli chiave, appresi durante l’infanzia, di interpretazione della realtà, individuando i pensieri automatici, le credenze intermedie (valori, regole e assunzioni) e le credenze di base, più profonde, che hanno portato all’insorgenza e al mantenimento del problema.
Alla base c'è il modello cognitivo, che ipotizza che le emozioni e i comportamenti delle persone vengono influenzati dalla loro percezione degli eventi. Non è la situazione in sé a determinare direttamente ciò che le persone provano, ma è piuttosto il modo in cui la interpretano. Queste credenze disfunzionali, così come sono state apprese nel tempo, possono però essere “disimparate” e possono essere sostituite da nuove credenze più realistiche e funzionali. Una valutazione realistica delle situazioni e il cambiamento del modo di pensare producono quindi un corrispondente miglioramento dell’umore e del comportamento.
All'interno di tutto il percorso, rimane sempre come aspetto centrale quello di incoraggiare a vedere la terapia come un lavoro di squadra: paziente e terapeuta decidono insieme su cosa lavorare, apprendendo abilità da poter riutilizzare per il resto della vita e facendo in modo che la persona impari così ad essere il terapeuta di se stesso.